Rosaspina


Rosaspina è un altro importante progetto di valorizzazione del femminile, ideato dalla direttrice dell’AFT Paola Meina, redatto da DbFormazione e finanziato dal Fondo Sociale Europeo all’interno del POR 2007-2013 per l’annualità marzo 2013- maggio 2014.

Il percorso si è proposto innanzitutto di creare nuove opportunità lavorative, caratterizzate da un lato dallo spirito imprenditoriale, dall’altro lato dalla loro focalizzazione sul sociale: l’obiettivo finale è stato infatti quello di fornire tutti gli strumenti teorici e pratici per la costituzione di una compagnia teatrale che porta le fiabe dei fratelli Grimm nelle scuole, nelle case di riposo, negli ospedali e, in generale, in tutti quei luoghi di dolore in cui l’arte può portare sollievo. Ma l’arte, al tempo stesso, è stata utilizzata in funzione “terapeutica” sia per le importanti relazioni che si sono instaurate attraverso di essa, sia per le possibilità di espressione di sé che hanno concesso.
In definitiva, Rosaspina ha rappresentato una sorta di “formazione all’inserimento lavorativo creativo”, che si è potuto concretizzare solo attraverso (e contemporaneamente a) un percorso di acquisizione della capacità di riconoscere se stessi e il proprio valore, di miglioramento delle capacità di relazione con gli altri e di sviluppo delle capacità di lavorare in team.

La maturazione e la crescita interiore, dunque, sono state fondamentali e come ha spiegato Paola Meina: “Noi crediamo che non si possa negare la forza trasgressiva propria dell’uomo e che, per uscire dalla dipendenza, le anime che ci sono cadute abbiano bisogno di nutrirsi di sostanze buone. Abbiamo quindi identificato nelle fiabe dei fratelli Grimm, nel loro significato simbolico e terapeutico, un pane per l’anima che da un lato potesse dare nutrimento, motivazione e risorse interiori agli studenti del corso, dall’altra parte potesse costituire una risorsa trasgressiva “buona” da impiegare in altri ambiti, sia nel superamento personale della sofferenza sia come strumento di cura rivolto ad altre persone che soffrono”.

Il percorso è stato molto impegnativo in quanto ha previsto oltre 300 ore di formazione e stage con diverse materie articolate su più moduli. Il nucleo centrale del corso è costituito, sicuramente, dalla parte artistica.
Non potevano mancare l’arte del movimento e gli intermezzi musicali realizzati con il flauto che, oltre a costituire ulteriori strumenti di comunicazione dell’emozione, hanno permesso di creare un’atmosfera avvolgente e coinvolgente.
Infine, un corso che si è proposto come palestra per la creazione di impresa non poteva non trattare tematiche di etica e sostenibilità, di informatica (soprattutto per quanto riguarda l’acquisizione di capacità di promozione degli spettacoli e la ricerca di finanziamenti), di gestione di una piccola impresa (in particolare rispetto agli adempimenti necessari per la costituzione di un’impresa), di salute e sicurezza e di pari opportunità (per la valorizzazione delle diversità di genere).
La “prima” della compagnia “Rosaspina” si è tenuta domenica 27 ottobre alla Casa del Sole con la rappresentazione di “La chiave d’oro”, “Tremotino” e “Jorinda e Joringhello”.