Reggio Calabria


PREMESSA GENERALE


E' da tempo ampiamente condiviso il principio secondo cui per la riabilitazione e il recupero dei carcerati tossicodipendenti occorre creare programmi ad hoc ed offrire opportunità di trattamento, educazione e formazione mirate e che aiutino il reinserimento sociale riducendo la possibilità di ricadute.



Come la scienza insegna, l'utilizzo di sostanze psicotrope altera il rapporto con il proprio universo emozionale e, conseguentemente, ne impoverisce potenzialità e valori. I programmi di disintossicazione favoriscono, parallelamente agli interventi di carattere clinico, l'accumulo di esperienze, non solo di carattere lavorativo, intrise di arte, cultura, e di relazioni positive e costruttive, che creano tutte quelle condizioni necessarie a favorire il ripristino nell'individuo del patrimonio interiore che le sostanze hanno contribuito a devastare. Tutto ciò , al fine di mettere la persona nelle condizioni di attingere a rinnovate forze interiori per trovare la necessaria energia e volontà che lo aiuti a vivere in modo sano.Non solo, ma compiere azioni programmate e mirate all'interno di un gruppo, restando sempre come al sefrvizio uno dell'altro, crea le condizioni per vincere paure, dimostrare lealtà, responsabilità, coraggio individuale e sociale.

Da qui l'idea di intraprendere un "viaggio di lavoro e conoscenza" insieme a un gruppo che fondamentalmente lavora per il raggiungimento dei medesimi fini. Tale "viaggio" è reso possibile grazie alla collaborazione con alcune istituzioni che operano in provincia di Reggio Calabria, che hanno obiettivi simili e lavorano alla loro realizzazione da molti anni.


OBIETTIVI E PRINCIPI DI METODOLOGIA


Riabilitazione e recupero sono parti integranti di un programma terapeutico che si occupa della costruzione e ricostruzione di abilità individuali e sociali mai apprese o perdute. Assi centrali del processo di riabilitazione e recupero sono: l’abitazione, il lavoro, gli affetti e i saperi, tutto finalizzato a una integrazione relazionale e sociale.Tra gli obiettivi specifici che la AFT persegue vi è appunto la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti e dei carcerati affetti da dipendenze patologo. In questo ambito si inserisce l'esperienza che si intende realizzare in provincia di Reggio Calabria.

I progetti per il reinserimento sociale portati avanti ormai da molti anni dalla AFT rispondono al principio che vengano sviluppati programmi terapeutici individualizzati, finalizzati a ritrovare la forza individuale, la fiducia in se stessi e tutte quelle e capacità relazionali e sociali nonostante le varie difficoltà che una vita sociale adeguata implica.


Fra gli obiettivi principali, vi sono, appunto, il creare relazioni significative all'interno di un gruppo, l'acquisire capacità di servizio rivolte ai componenti di un gruppo, l'essere di impulso affinché lo stesso servizio possa trovare espressione in ambiti sociali più ampi.

Il Progetto, nato dall'idea della Direttrice AFT Paola Maria Meina, vede coinvolti la Cooperativa Magnolia, la Cooperativa Demetra e il Consorzio Macramè di Reggio Calabria.


PREMESSA GENERALE


Il luogo che ospiterà i ragazzi della AFT consta di due casette con sei posti letto ciascuna, cucina e servizi igienici, site in terreno confiscato alla mafia in località Placanica del Comune di Melito Porto Salvo (RC); dette casette sono state fin'ora utilizzate per ospitare gruppi di ragazzi venuti per campi di lavoro.

Le attività previste per il soggiorno dei ragazzi dell'AFT concernono percorsi terapeutici legati al lavoro manuale ed artistico. Il primo tipo di lavoro si svolgerà direttamente sui terreni circostanti le casette, sui quali sono state avviate, a cura del Consorzio Macramè, una serie di attività agricole alle quali i ragazzi saranno chiamati a partecipare sotto la direzione e supervisione di responsabili del Consorzio e della AFT. Il secondo tipo di intervento sarà svolto a cura della ONLUS Magnolia, Associazione del settore arte e riciclo che ospiterà i ragazzi rendendoli edotti del loro impegno in ordine al riciclo nel rispetto dell'ambiente e rendendoli protagonisti di un intervento in ordine a tecniche di Teatroterapia sotto la supervisione e direzione di un esperto, il dott. Simone Martino.

Infine la Visita guidata da una esperta in archeologia, la dott.ssa Chilà Anna Maria, presso il Museo Nazionale di Reggio Calabria.



I ragazzi coinvolti nel progetto sono destinatari di un breve programma di Teatro-terapia, di un esperimento di carattere culturale che li vedrà impegnati in una visita guidata presso il Museo Nazionale di Reggio Calabria e, infine, presteranno la loro opera, negli orari in tabella specificati, sui terreni del Consorzio Macramè. Tutti gli interventi saranno svolti sotto la guida di personale ad hoc individuato a cura della Presidente della Cooperativa sociale Demetra che gestisce i campi di lavoro per conto del Consorzio (vedi documentazione allegata), e comunque sempre sotto la supervisione della Responsabile dott.ssa Paola Meina, dell'operatore Antonello Panetta e del volontario accompagnatore Bort Franco.



DESTINATARI


I destinatari del Progetto "Reggio Calabria" sono dieci persone inserite nel progetto appartamenti dell'Associazione Famiglie Tossicodipendenti Onlus di Trento.
Le persone sono state individuate in base agli obbiettivi originari del progetto.

Al Progetto parteciperanno dunque 10 ragazzi, accompagnati da tre persone.

Il Progetto Reggio Calabria è stato svolto dal 19 al 25 agosto 2017.




CONSORZIO MACRAMÈ


Il Consorzio Macramè si costituisce nel 2006 con l'obiettivo di favorire l'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati mediante la gestione di attività agricole, industriali e commerciali. Allo stesso tempo, ha l'obiettivo di erogare servizi socio-sanitari ed educativi nei confronti dei soggetti svantaggiati stessi. Sin dalla sua costituzione il consorzio si è caratterizzato per la gestione di beni confiscati alla mafia, attività che oggi persegue direttamente ed attraverso molte delle cooperative socie. Tra gli interventi educativi spiccano i campi di lavoro che il consorzio promuove unitamente ad Arci e Associazione Pro Pentidattilo ogni anno durante il periodo estivo a Pentedattilo e a Placanica di Melito Porto Salvo.

Il Consorzio, attraverso la Placanica Factory, vuole migliorare lo stato sociale del territorio dell’Area Grecanica della provincia di Reggio Calabria, utilizzando un bene confiscato alla ‘ndrangheta come volano di sviluppo consapevole e sostenibile. Intende quindi creare un sistema complesso – ma non complicato - in cui l’agricoltura sociale si raccordi con l’idea di un “parco rurale/fattoria didattica” a scopo multiplo, che consente da un lato sia una fruibilità legata al tempo libero con particolari finalità educative ed ambientali, sia la disponibilità di un’area di aggregazione sociale con scopi etici e di sviluppo della legalità, ma che allo stesso tempo divenga un luogo produttivo - microecoimpresa – in grado di assicurare occupazione stabile e duratura, in particolare per le fasce “deboli” della popolazione. Il Consorzio, con la nascita della Placanica Factory vuole far fare un salto di qualità al bene confiscato di Placanica – ad oggi destinato esclusivamente ad un’attività agricola di ridotta portata - in chiave produttiva, per mettere finalmente a reddito diverse unità occupazionali e, dunque, assicurare un impatto economico più significativo rispetto al passato e sicuramente più etico, in modo da contribuire al benessere generale e allo sviluppo locale. Ha l'intenzione, altresì, di incentivare iniziative di diffusione della legalità, della educazione allo sviluppo sostenibile (fattoria didattica) e della cultura del lavoro – anche e soprattutto con e dentro la natura – nonché di effettuare operazioni a beneficio di categorie deboli.

La Placanica Factory si pone, quindi, come uno spazio preferenziale in cui fare agricoltura sociale e, al contempo, “sperimentare la legalità” e la vita semplice, soddisfacente e dura della “fattoria”, attraverso il contatto con la natura e le comunità ecologiche, riscoprendo la “forza” delle radici culturali ma anche aprendosi al nuovo e all’altro, siano essi l’ambiente o persone di diverse etnie, estrazione sociale, condizioni psico-fisiche, e quant’altro. In sintesi, gli obiettivi del Consorzio e del presente progetto volto al recupero di ragazzi che a differenti livelli sono caduti vittima della dipendenza che spesso li conduce ai limiti della legalità o a superare questi limiti, sono assolutamente speculari, soprattutto perchè si vuole, tra l'altro, promuovere un sistema educativo esperienziale volto allo sviluppo sostenibile, ampliare l’offerta di aggregazione e confronto, migliorare l’inclusione e la coesione sociale, nonché concretizzare l’idea di un sistema integrato“benessere-naturalegalità”, come volano di sviluppo ecosostenibile del territorio.

Sostanzialmente da quanto sopra esposto può evincersi che la realtà con la quale i ragazzi della AFT entreranno in contatto è perfettamnte coerente con il piano di recupero a loro destinato.